venerdì 20 aprile 2012

Fase 2: Esercizi Spirituali

Introducendo questa nuova fase, ci proponiamo di fornire alcuni temi di riflessione, o se preferite di meditazione, che non hanno altra ambizione, se non quella di "accompagnamento" a ciò che certamente ognuno di voi avrà già sviluppato, a questo punto, di suo ...
Tuttavia, finché ci esercitiamo, significa che ... non siamo ancora "in scena"!

================================================================





Esercizio  # 2 (non serve):  Non Ego, si va in scena!


 

Sri-Pino.


 
===================


Esercizio # 1: Ego, se cogito, NON sono!


Io non sono!

Io non ho!

Io non esisto!

Io non!

Tutto è!

Tutto ha!

Tutto esiste!

Tutto include Tutto!

Quando credo di vegliare, vedo una parte limitata di Tutto!

Quando credo di dormire Tutto accoglie di nuovo in sé anche ciò che credo di essere!

La Credenza è solo un pezzo di mobilia! Quando vogliamo vedere ciò che vi è oltre, occorre spostarlo!

Un individuo, con una Credenza davanti agli occhi, non può “vedere il mondo”!

Chi non “vede il mondo” … Non sa cosa si perde!

Abbiamo poco tempo per fruire di questo privilegio! Meglio non sprecarlo a credere di vedere!




Sri-Pino.

mercoledì 21 dicembre 2011

La Dodicesima Regola

Regola numero dodici: il DESTINO ?



DESTINO ? Questa regola propone un titolo che è, in un certo senso, una domanda … Ognuno può seguire il sentiero dello yogi senza per questo dover abbandonare il credo dei suoi padri: il nostro è un metodo per arricchire i propri orizzonti, non per impoverirli, quindi quando ci poniamo il quesito dei quesiti, lasciamo a ciascuno la scelta della terminologia da utilizzare … Quello che conta è la sostanza del concetto che ci si pone di fronte: come ci ha trattato la vita, come ci sta trattando, come ci tratterà andando avanti? …
La risposta la sottoporrà ognuno di voi alla riflessione di tutti … La mia riflessione su quello che genericamente ho chiamato il DESTINO, facendo riferimento ad una visione del mondo tipica delle nostre antiche culture, è la seguente:
Tutte le motivazioni di questo mondo, tutte le convinzioni di questo mondo, tutti i credo di questo mondo non cambieranno l’infimo ruolo con cui ognuno di noi si trova a confronto: non abbiamo voce in capitolo sul nostro destino, non sappiamo come e perché siamo entrati “in gioco”, né come e perché saremo “esclusi dal gioco” … Le “credenze” non sono che un palliativo, una “consolazione”, del tutto legittima, ma inesorabilmente tale … I fatti stanno lì a sbatterci in faccia l’ovvia conclusione … La mancanza di senso, la sproporzione fra l’universo e la sua complessità messi a confronto con le nostre piccole vite, la certezza di non poter controllare il nostro futuro, ecc.
Il DESTINO capriccioso degli antichi sembra in fondo una versione fra le più plausibili, eppure il consiglio di altri sapienti del passato e del presente sembra indirizzarci altrove …
Noi siamo soggetti a facili inganni, meglio definirli auto-inganni … Ci lasciamo facilmente confondere, per esempio, dalla “vetta” delle montagne … Ci illudiamo facilmente di “essere” il “nostro” cervello, o la “nostra” anima … Il mezzo privilegiato delle “nostre” illusioni sono i “nostri” occhi … Se non “vediamo” le cose possiamo facilmente ignorarle, ma non per questo esse “ci” ignoreranno! …
Ecco perché, alla fine del percorso di una vita, dopo aver affrontato ogni genere di esperienze, dopo essere stato sconvolto in ogni modo dai cambiamenti che la pratica può avergli imposto, lo yogi dall’alto delle vette di quel suo Centro dei Mille Petali, che tanto bene conosce ormai, si disporrà, pazientemente, a ripercorrere il cammino che lo riporta verso il basso, dove giace, avvolto nelle sue intricate spire il Centro del Serpente …
La conoscenza segreta fornitaci dal Frutto Proibito, non è poi poca cosa: sapere di essere “nudi”, di essere “senza protezione”, “senza confini” … E’ la conoscenza di essere percorso da un legame con il cosmo che non si può ignorare mai! … Se vediamo solo quello che ci mostrano gli occhi, siamo fregati!
La meditazione serve a questo: a vedere con tutto il nostro essere … Anima, corpo e frattaglie (tanto per citare un'altra magnifica persona) …




Sri-Pino.

La Undecima Regola

Regola numero undici: il MANDALA


Il MANDALA di cui parliamo, per ciascuno di noi differente, sia l’atto perfetto, quello che richiede il massimo impegno ma senza coinvolgere le nostre aspettative … Ciascun atto della nuova vita di uno yogi sia un atto impeccabile: coinvolga ogni fibra del suo essere, essendo al medesimo tempo, ad egli del tutto indifferente … Come un disegno altamente complesso, eseguito minuziosamente, con finissime pietruzze variopinte, soggette al capriccio della prima folata di forte vento … Tutto questo, lungi dall’essere una semplice posa, sarà la conseguenza ineluttabile del lungo e difficile viaggio intrapreso … Una inevitabile conclusione, per chi trova il coraggio di guardare alle cose della vita con occhi sinceri …




Sri-Pino.

mercoledì 7 dicembre 2011

La Decima Regola

Regola numero dieci: il MONDO

Per usare l’espressione di un grande scienziato contemporaneo, non casualmente di origini indiane:
… Gli strumenti e i processi sui quali si basano i nostri sogni durante il sonno e le nostre fantasie durante la veglia sono gli stessi di cui ci serviamo per costruire la nostra conoscenza del mondo “esterno”! …
Altri scienziati sono giunti alla conclusione che ogni esperimento sia inesorabilmente condizionato dalla predisposizione del medesimo e da coloro che lo implementano …
Altri ancora che non sia possibile discernere l’esistenza di un soggetto effettivamente distinto dal “suo” mondo esterno, da quella di un “computer”, opportunamente accrocchiato, il quale “pensi” (o sogni) di essere un soggetto distinto da un suo mondo esterno …
Tutte queste varianti puntano ad un'unica conclusione ineludibile: se anche esistesse un mondo “oggettivo”, distinto dalla nostra mente, esso non sarebbe in alcun modo accessibile ad essa … Noi ed il mondo “là fuori” siamo reciprocamente TRASCENDENTI! Che si può volere di più? …
Ripartendo quindi dalla Regola numero Otto, che fa di ognuno di noi un Universo a se stante, in contatto con tanti universi simili ma diversi, quanti sono i nostri interlocutori, viviamo la nostra vita, sapendo che camminiamo tutti sullo stesso tappeto di particelle caotiche (o come sostiene qualcuno di “stringhe” caotiche), senza ordine, né significato e che nessuno vede il mondo come lo vediamo noi: è questo il paradosso di ogni vita! Per questo, ognuno di noi è unico e indiscusso responsabile del senso che può avere o non avere … il MONDO.




Sri-Pino.

La Nona Regola


Regola numero nove: il FARE


Anche per l’esperto yogi “ogni giorno ha la sua pena”! … Il ritorno al ciclo quotidiano può risultare anche più penoso, quanto più ci si inoltra nella ricerca della propria completezza … Tuttavia non c’è scampo: tutte le scorciatoie sono sempre la via per la più classica delle trappole! Prima o poi ognuno di noi dovrà fare i conti con i giorni, con le ore, con i minuti, con i secondi …
La vera differenza è tra vivere secondi che sembrano ore, oppure ore che sembrano secondi … E’ questo che, in ultima analisi, possiamo conquistarci: un tempo che trascorra senza farci troppo male!
Serve pratica e volontà impeccabile. Ognuno cercherà e troverà la propria strada, il proprio metodo per sottomettere il tempo, per far sì che non possa più nuocerci … Può essere fatto a partire dalle tecniche fisiche e respiratorie ma anche un banale hobby si adatterebbe perfettamente al caso. Occorre che la mente possa essere completamente assorta e, al tempo stesso, libera di vagare … Nessun controllo su di essa, come se non ci appartenesse affatto … In realtà “noi” siamo concentrati nel “fare”! …
Per quanto assurdo possa apparire, qualunque individuo, maestro, o allievo che sia, tornerà sempre al punto di partenza … Ma allora? Qual è la differenza? …
Non c’è differenza! Il Maestro lo sa … l’allievo no!



Sri-Pino.

domenica 4 dicembre 2011

L'Ottava Regola

Regola numero otto: IDENTIFICAZIONE


La Regola Sette è il cuore dello Yoga, il TAPAS che può distruggere la mente!
La Regola Otto, quindi, ci aiuta a ricostruire ciò che ha macerato col TAPAS.

Ognuno ne emergerà in tempi e modi differenti, per ognuno di noi le strade a questo punto si divideranno e nascerà una "visione unica": la vera natura dello Yogi.

Se qualcosa è stato distrutto, fermentato e predisposto per la sublimazione ... ciò che ne consegue non avrà eguali, risulterà unico e inconfondibile.

Sarà tutto come prima, eppure tutto completamente diverso. La percezione nuova non risentirà più dell'effetto di prossimità, che ci induceva nell'errore di confondere noi stessi con ciò che ci appariva più prossimo: il nostro corpo, il nostro cervello, i nostri sensi, la nostra mente e via enumerando ...

Occorre riconsiderare la nostra IDENTIFICAZIONE alla luce della nuova realtà: noi siamo TUTTO CIO' CHE PERCEPIAMO, indistintamente equanimi. La nostra mano, che digita sulla tastiera queste parole, non ci è affatto più prossima della galassia indistinta che si intravvede volgendo gli occhi al cielo, o della guerra mediorientale di turno di cui distrattamente udiamo parlare dal televisore nell'altra stanza ...

NOI SIAMO TUTTO, MA PROPRIO TUTTO, CIO' CHE PERCEPIAMO!

OGNI SINGOLO INDIVIDUO DI QUESTO NOSTRO COSMO E' UN UNICO SCONFINATO PUNTO DI VISTA SUL COSMO: ognuno di noi, Yogi o meno, ha una visione unica ed irripetibile, egualmente veritiera, egualmente importante, egualmente sacra, egualmente "Divina"!

Nessuno di questi "PUNTI DI VISTA" può legittimamente essere soppresso a vantaggio di un altro: la perdita di uno solo di essi inficia la completezza dell'Universo comune a cui attingiamo.

Ecco perchè amo citare spesso la riflessione di un filosofo greco antico, Anassimandro da Mileto:


... Ovunque gli esseri abbiano origine, ivi avranno anche la distruzione secondo necessità: poichè essi pagano l'uno all'altro la pena e l'espiazione dell'ingiustizia secondo l'ordine del tempo.




Sri-Pino.

mercoledì 30 novembre 2011

La Settima Regola

Regola numero sette: TAPAS

Siamo giunti al cuore dello Yoga: senza TAPAS non v’è Yoga, al massimo ginnastica da camera, in un senso, o allucinazioni new age, nell’altro …
Premesso che il termine sanscrito TAPAS, non ha alcuna affinità con la parola spagnola di uso corrente per indicare gli stuzzichini aperitivi; nel nostro caso invece si tratta di una parola non traducibile in alcuna lingua occidentale, ma anche se lo fosse non sarebbe consigliabile … Meglio concepirne il significato con la pratica … Semmai, può servirci una metafora, come primo indizio:
il fuoco cova sotto la cenere
Cosa c’è di più entusiasmante di un fuoco vivo e scoppiettante, o anche di più tremendo e spaventoso, quando sfugge di mano: violento, inarrestabile, divoratore, devastatore, splendente e accecante … Il simbolo di tutto ciò che non si può celare: fiammeggiante, fiammante, fulgido, infuocato, ecc.. Tutti aggettivi derivati dalle sue caratteristiche, eppure, quando viene a mancare l’ossigeno, il fuoco riesce a sopravvivere, quasi senza respirare, nascosto sotto la fredda cenere, e persino sotto terra … in attesa della giusta occasione … per poi inaspettatamente, tornare a … risplendere!
TAPAS è quello che vi permetterà, eventualmente un giorno, di fare un fascio di tutte queste regole e vivere secondo il “Vostro Yoga”, come è stato per me, per il mio maestro prima di me e per tutti i loro predecessori, nel corso del tempo …
Quando l’ultima cosa che vi passerebbe per la testa sarebbe di dedicarvi alla pratica dello Yoga … allora è il momento del TAPAS! …
TAPAS emerge dentro di noi, solo nel momento in cui niente di ciò che ci circonda ha una risposta per noi!
Ne parleremo ancora.



Sri-Pino.